
🧠 Sempre più ricerche dimostrano che lo yoga può essere uno strumento prezioso nella prevenzione dei disturbi neurodegenerativi, offrendo benefici che vanno ben oltre la semplice flessibilità del corpo.
🔬 Yoga e cervello: cosa dice la scienza
Numerosi studi neuroscientifici hanno evidenziato i cambiamenti positivi che lo yoga induce sul cervello:
• Aumento della materia grigia: praticare yoga regolarmente è stato associato a un incremento della materia grigia in aree cerebrali coinvolte nella memoria, nell'attenzione e nella regolazione emotiva (come l'ippocampo e la corteccia prefrontale).
• Riduzione del cortisolo: lo stress cronico è un fattore chiave nel deterioramento cognitivo. Lo yoga riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, aiutando a preservare le funzioni cerebrali nel tempo.
• Miglioramento della connettività cerebrale: la meditazione yogica e il pranayama aumentano la coerenza tra le diverse aree del cervello, favorendo lucidità mentale, concentrazione e capacità decisionali.
Uno studio pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience (2020) ha osservato che anziani che praticano yoga da almeno un anno mostrano una migliore memoria verbale e visiva rispetto a chi conduce una vita sedentaria o fa solo esercizio fisico convenzionale.
🧘♀️ Yoga come “cura preventiva” multidimensionale
Oltre agli aspetti scientifici, lo yoga agisce anche su livelli più sottili, spesso trascurati ma fondamentali per la nostra integrità psico-energetica.
💓 Piano psicologico:
Attraverso la consapevolezza del respiro e del corpo, lo yoga:
• rafforza la presenza mentale ,
• migliora la gestione delle emozioni,
• favorisce una maggiore resistenza allo stress.
Praticare yoga regolarmente aiuta a sviluppare una mente più stabile e meno reattiva, qualità essenziali per proteggere le funzioni cognitive con l’avanzare dell’età.
✨ Piano energetico (yogico):
Secondo la filosofia yogica, la mente è strettamente connessa al Prana , l’energia vitale che scorre nei canali sottili (nadi) del corpo. Il blocco o l’irregolarità di questo flusso può portare a disturbi mentali e disconnessione interiore.
Pratiche come:
• Nadi Shodhana (respirazione alternata),
• Bhramari (respiro dell’ape),
• Dhyana (meditazione profonda),
aiutano a purificare i canali energetici e a mantenere la mente limpida, calma e ricettiva. Mantenere prana in equilibrio è un potente strumento preventivo contro la “nebbia mentale” e il deterioramento cognitivo.
🌀 Yoga come via di riconnessione
Nel profondo, lo yoga non è solo prevenzione ma riconnessione con la nostra natura essenziale. Quando siamo allineati interiormente, il sistema nervoso trova equilibrio, il cuore si apre, e la mente si quieta.
La demenza, vista simbolicamente, rappresenta la perdita del Sé e del legame con la propria storia. Lo yoga ci insegna, con gentilezza, a rimanere radicati nel presente, in contatto con la nostra identità più autentica, anche quando il tempo passa e il corpo cambia.
🌿 Conclusione: la pratica come atto d’amore per il futuro
Non esiste una formula magica per prevenire completamente la demenza, ma integrare la pratica yogica nella vita quotidiana rappresenta una delle azioni più efficaci, dolci e profonde per prenderci cura del nostro futuro mentale, emozionale e spirituale.
Praticare oggi significa investire nella chiarezza di domani.
Namastè.
Elena per Studio Yoga Shanti Om
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